"...ha la sua genesi nei lavori precedenti e si inserisce nell'interesse dell’artista per la disposizione geometrica degli elementi di una composizione (sala della potatura – cerimoniale). Le piccole teche in vetro, pensate inizialmente per ospitare come reperti di improbabile archeologia frammenti dei corpi dei suoi omini gialli danneggiati durante una esposizione, sono poggiate, in questo caso vuote, su un tavolo di noce. manifattura preziosa del tavolo contrasta con l'impulsività della realizzazione delle teche, assemblate rapidamente con nastro adesivo ed altri collanti. Il dispiegarsi di un sacrario racconta di come la storia si ripeta e ogni guerra lascia bare piene di vittime, ma allo stesso tempo è forse l'auspicio che in un futuro possano rimanere vuote e, tenute chiuse da un labile nastro adesivo, siano pronte ad aprirsi affinché il loro contenuto impercettibile possa riunirsi alla vita?"*

*dalla scheda redatta da Claudia Borrelli per il catalogo della mostra